domenica 9 giugno 2013

Figli

Prima di tutto ribadiamo quell'ovvia verità che è " il mestiere del genitore non è semplice".
Parte di ciò che siamo oggi è frutto Dell'"educazione che i nostri genitori ci hanno impartito e trasmesso. Ho sempre avuto repulsione verso il verbo "impartire" perché per me la sua traduzione è "farti subire".
E' veramente sottile la linea di confine tra "trasmettere"  e "farti subire" ma è proprio su quella linea che si gioca la differenza tra lasciare un segno e lasciare una cicatrice. 
Quando sei giovane è facile, oserei dire sacrosanto, commettere errori: ogni passo è uno sbaglio, vai avanti poi torni indietro, giri a sinistra poi a destra, ma è  l'andatura normale per uno che sta cercando la sua strada e sta provando a costruirsela. E' la gestione dell'errore a rivelarsi di fondamentale importanza. Mi spiego: ciò di cui un ragazzo, o anche un bambino, non ha assolutamente bisogno è di sentirsi colpevolizzato per un errore commesso ma ha bisogno di capire perché l'ha commesso, non ha bisogno di sentirsi dire che non deve fare questo o quello ma perché non lo deve fare, non ha bisogno dei no ma dei perché è no, non ha bisogno di una porta in faccia ma di qualcuno che si siede accanto e gli dia spiegazioni. 
I no ti lasciano crescere ..i no subiti ti lasciano cicatrici.

(Giuseppe Donadei)

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