domenica 9 giugno 2013

Forza e Maturità

Ho sempre pensato che quando fai qualcosa la devi portare avanti a tutti i costi perché questo ti rivela la misura della tua forza. 
Oggi mi rendo conto invece che essere forti e maturi significa sapersi fermare al momento giusto. 

(Giuseppe Donadei)

Persone speciali

Le persone temprate dalla sofferenza hanno affinato una sensibilità speciale.
Sanno essere dolci e non sdolcinate, sanno essere dure senza far male, sanno dosare la rabbia distinguendola dall'odio, sanno il significato del silenzio, sanno distinguere l'essenziale dal superfluo, conoscono il peso delle lacrime e il valore di un brivido e soprattutto sanno che nulla ti è dovuto e ciò che hai puoi sempre perderlo. Sono persone così fiere delle proprie cicatrici da potersi permettere di fare a meno di qualsiasi maschera.. libere di essere vulnerabili, di provare emozioni e soprattutto libere di correre il rischio di essere felici.

(Giuseppe Donadei)

Diversità

Sono sempre stato affascinato  dalle diversità..forse perché per me la diversità non fa nessuna differenza. Tutti siamo diversi..approfittiamo 
dell'opportunità unica di arricchirci delle nostre reciproche differenze.

(Giuseppe Donadei)

Crescere

Sono allergico alla gente che si lamenta sempre, ai "piagnucoloni ".
Lo volete smettere una buona volta di dare agli altri o a qualcos'altro la colpa delle vostre disavventure..siete solo voi gli artefici degli eventi della vostra vita e solo voi ne siete responsabili nel bene e nel male. Se avete voglia di crescere il primo passo è asciugarsi le lacrime.

(Giuseppe Donadei)

Curarsi

Quando hai sofferto tanto ti viene spontaneo dare di te un'immagine decisa, inattaccabile quasi distaccata. Alla lunga ti accorgi però che questa immagine  finisce per assorbirti  quasi tutte le energie e capisci che indossare un'armatura ti protegge da altre ferite ma allo stesso tempo non ti libera dalla sofferenza che ti porti dentro. A quel punto devi decidere se custodire il tuo dolore o dargli la possibilità di curarsi.

(Giuseppe Donadei)

Vuoto

A volte mi capita di alzarmi al mattino con un retrogusto amaro in bocca di qualcosa che non sai definire..come se avessi bevuto un bicchiere pieno di niente ed è proprio quel nulla che quando arriva a toccarti l'anima si trasforma in una strana malinconia. Una malinconia per tutto quello che poteva essere e non è stato, per tutto ciò a cui hai rinunciato, per tutto quel vuoto che non sei stato in grado di riempire, per tutto ciò che ti è mancato e soprattutto ciò che che ti sei fatto mancare. E pensare che persino il tramonto, le stelle, il mare..sono sempre nello stesso posto e molto spesso siamo noi a mancare.
(Giuseppe Donadei)

Figli

Prima di tutto ribadiamo quell'ovvia verità che è " il mestiere del genitore non è semplice".
Parte di ciò che siamo oggi è frutto Dell'"educazione che i nostri genitori ci hanno impartito e trasmesso. Ho sempre avuto repulsione verso il verbo "impartire" perché per me la sua traduzione è "farti subire".
E' veramente sottile la linea di confine tra "trasmettere"  e "farti subire" ma è proprio su quella linea che si gioca la differenza tra lasciare un segno e lasciare una cicatrice. 
Quando sei giovane è facile, oserei dire sacrosanto, commettere errori: ogni passo è uno sbaglio, vai avanti poi torni indietro, giri a sinistra poi a destra, ma è  l'andatura normale per uno che sta cercando la sua strada e sta provando a costruirsela. E' la gestione dell'errore a rivelarsi di fondamentale importanza. Mi spiego: ciò di cui un ragazzo, o anche un bambino, non ha assolutamente bisogno è di sentirsi colpevolizzato per un errore commesso ma ha bisogno di capire perché l'ha commesso, non ha bisogno di sentirsi dire che non deve fare questo o quello ma perché non lo deve fare, non ha bisogno dei no ma dei perché è no, non ha bisogno di una porta in faccia ma di qualcuno che si siede accanto e gli dia spiegazioni. 
I no ti lasciano crescere ..i no subiti ti lasciano cicatrici.

(Giuseppe Donadei)

lunedì 3 giugno 2013

Non va curato il dolore, ma la sua origine.
(Giuseppe Donadei)



È strano come a volte la solitudine può farti compagnia e in compagnia si possa soffrire di solitudine.
- Giuseppe Donadei